IL VARCO DELL’INFERNO

E senti che tutto scivola tra le dita, che quelle sensazioni magiche che dovresti trattenere per sempre dentro di te svaniscono, perdendosi in infinite briciole che si mischiano al suolo, irriconoscibili. Tutto si tramuta. Ciò che dovrebbe essere l’apoteosi della felicità, in un istante diventa il varco dell’inferno, ed in una frazione di secondo ti ritrovi, anche senza volere, ad oltrepassarlo quel cazzutissimo varco. E sei lì, nel bel mezzo di ciò che hai sempre odiato, tra parole fendenti come lame e sguardi colmi di rancori. Ti ritrovi a riproporre, davanti ad occhi sgranati, scene vissute 30 anni prima, situazioni che ti hanno devastato l’anima.
E non ti capaciti di come sia possibile che tutto ciò che hai fatto venga usato così bene contro di te, anche le cose migliori, quelle impeccabili, quelle fatte con amore.
E’ così fottutamente difficile regalare una carezza? Offrire un sorriso? Donare un bacio? Deporre le armi? Cercare di capire il prossimo? Scendere a compromessi? Mettersi in discussione? Amare? Più mi guardo intorno e più mi paralizzo di fronte alla freddezza, all’acidità e all’indifferenza altrui.
Mi chiudo in un mondo malato, ossessivo, fatto solo di  noi barricati in un nascondiglio segreto.

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