REPLAY

REPLAY
La mia vita non è altro che questo, uno stupido replay ripetuto migliaia di volte. E mi ritrovo immobile nell’attimo esatto in cui si preme il pulsante per far ricominciare tutto d’accapo. Un dito puntato lì sopra mi lascia intendere che ciò che sto per vedere e per vivere non è diverso da ciò che è successo troppo poco tempo fa. TROPPO POCO TEMPO FA.
E si ricomincia, come su una giostra assordante di un lunapark troppo affollato. Lo speaker annuncia il prossimo giro, identico al precedente, in una monotonia senza vie di fuga.
Siete Pronti? Tre, due, uno…si parteeee
Ed è così che in un nanosecondo mi ritrovo a vivere cose già vissute un attimo prima. Sensazioni sgradevoli che bloccano il respiro, dal retrogusto amaro della sconfitta…e tutto diventa difficile, insormontabile. Impossibilità di contatto. Impossibilità di dialogo. Impossibilità di scambio. Impossibilità di progetti futuri. Impossibilità di agire liberamente. Impossibilità di serene conversazioni. Impossibilità di teneri momenti. Impossibilità di occhi che si guardano attentamente.
Un vortice mi risucchia nella squallida monotonia che già conosco. Una tempesta emotiva sopraggiunge con violenza nel mio animo impraparato. E la soglia di sopportazione scivola sotto i piedi, la pazienza è al limite, la voglia di scendere a stupidi compromessi diventa quasi inesistente.
E mi chiudo nel mio mondo fatto di parole. Dove da sola, di fronte alla mia solitudine, analizzo la mia vota e mi chiedo PERCHE’.

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