A MIO FIGLIO ALESSANDRO

Mi manchi cucciolo mio. Mi mancano i tuoi piedi, puntati dietro la mia schiena, che hanno reso le mie notti insonni per oltre tre anni. Questo vuoto lasciato dalla mancanza del tuo letto affianco al mio è il segno ineluttabile della tua crescita, della tua voglia di essere te stesso, libero ed indipendente. Questo vuoto, lasciato dai tuoi piedini freddi che si riscaldavano la notte sotto di me, è la misura esatta della tua determinazione. Spiazzante considerato che sei ancora un cucciolo.
Per tre giorni mi hai chiesto di dormire nella tua stanzetta. Ero incredula e titubante, dato che ogni notte, da sempre, rotolavi nella mia metà di letto e ti riaddormentavi avvinghiato a me. La terza sera ti ho preparato il letto, le luci per la notte, l’acqua, il tuo pupazzetto preferito e ci siamo messi nel tuo letto abbracciati io, tu e Federico. Mi hai detto “mamma, sono felice” ed anche io lo ero per te, ma sapevo già che mi saresti mancato come l’aria. Ti sei svegliato alle 3 e alle 6. Non sei venuto in camera nostra…mi hai chiamato e sono corsa da te. Mi sono infilata sotto le coperte e ti sei riaddormentato tra le mie braccia in pochi minuti. Io, invece, stentavo a riprendere sonno, mi sentivo vuota dentro. Il distacco, anche se giusto, anche se naturale, fa male. Anche l’anima può provare un dolore fisico. Parte dalla bocca dello stomaco e termina sul cuore. Si insinua nelle vene e nei muscoli e ti spossa, annientandoti.
Mi manchi cucciolo mio. Oggi mi hai chiesto se potevi dormire ancora nella tua stanza…ed anche stasera, una volta addormentato, ti ho lasciato lì da solo, e sono uscita con il vuoto dentro.
Sei un ometto, amore mio. Così piccolo, eppure così deciso e coerente. Ogni volta che ti sei trovato di fronte ad un cambiamento, lo hai affrontato con maturità e consapevolezza…la fine dell’allattamento, le cure dopo l’incidente, l’asilo, il pannolino, la nascita del fratellino, il passaggio nella tua stanzetta.
Ale, vita mia, sei un bambino veramente speciale, sei un angelo. La vita mi ha tolto tanto, in termini di affetto e “presenza”, ma in compenso mi ha dato voi, una gioia spropositata, un amore incommensurabile a cui mai avrei potuto ambire. Siete la ricompensa che qualsiasi donna meriterebbe.
Ti guardo e mi commuovo.
Spero tu possa crescere libero e sereno.
Spero che tu possa essere a tuo agio abitando in te stesso, senza sentire la necessità di indossare vestiti altrui.
Spero che tu riesca a conservare la determinazione, la coerenza, la curiosità e la semplicità che possiedi naturalmente…e spero che il tuo meraviglioso sorriso non sia offuscato dal dolore e dalle delusioni che la vita sicuramente ti riserverà.
Spero tu sappia conservare e rafforzare, giorno dopo giorno, la sicurezza in te stesso e la certezza assoluta che io, tua mamma, per te ci sarò sempre. E spero che il mio esserci, sempre e comunque, ti spinga a cercare la felicità aldilà di noi, aldilà di te stesso, ovunque sia…riflessa negli occhi di una donna che ti ami, racchiusa nel corpicino indifeso dei tuoi figli appena nati.
Ti auguro di avere un figlio come te…Meraviglioso. Prezioso. Unico.
Ti amo…con tutto l’amore che posso.
Mamma

Lascia un commento