LETTINO O LETTONE? DECISIONI IMPORTANTI…

Tempo fa raccontai di Alessandro che all’improvviso aveva deciso di diventare grande (Puoi leggere il post QUI ). Un bel giorno ci comunicò che voleva dormire nella sua stanza. Rimanemmo, ovviamente, sconcertati di fronte al fatto che un bambino di appena tre anni, abituato al co-sleeping e a vivere in simbiosi maniacale con la sua mamma chioccia, fosse così autonomo e avesse questo desiderio così radicato di indipendenza.
Fu uno strazio per me accettare l’idea che volesse uscire in qualche modo dalla mia protezione, ma anche solo lontanamente immaginare la scena di poter dormire una intera notte con mio marito, senza alcun tipo di ostacolo tra di noi, comoda e larga nella mia parte di letto, senza piedi puntati dietro ai reni, senza sveglie continue e senza un dito che grattasse il mio neo ogni 10 minuti…riconfigurò il tutto in una prospettiva decisamente più accattivante.
Ovviamente lo assecondammo e nel giro di un paio di giorni la stanza fu pronta per essere abitata. Per un periodo Ale è stato un vero ometto. Se la notte si svegliava, mi chiamava ed io lo raggiungevo nel suo nuovo letto “da grande” per farlo riaddormentare. A volte, se anche Federico era sveglio, ci infilavamo tutti e tre nel lettino singolo per un po’.
Per qualche mese…no, in realtà, per qualche settimana…no, per essere proprio precisi, per qualche giorno è andata avanti così. Poi, mio figlio maggiore ha deciso che la cosa più giusta da fare era tornare di nascosto nel lettone durante la note, senza più chiamare o avvisare. Nel bel mezzo della notte sentivo il rumore dei suoi talloni nudi sul pavimento…ed un attimo dopo erano lì…belli piazzati dietro ai miei reni.
Il dopo vacanze di Natale ci ha dato la mazzata definitiva…con la febbre a 39 me lo sono tenuto direttamente nel lettone. Sono passate tre settimane e lui non voleva più saperne di andare a dormire nel suo letto. “Ma mamma, scusa, perchè voi dovete dormire tutti qua e io devo dormire da solo nella stanzetta?” In realtà, amo tenerli vicino a me, abbracciarli mentre dormono, osservarli, accarezzarli, quindi l’unica risposta che mi veniva in mente era “Perchè sto scomoda“, ma non era ovviamente una giustificazione attendibile.
E così, tra uno spostamento e l’altro, domenica mattina abbiamo deciso che la risposta giusta era “Amore mio, ormai siete grandi e la febbre vi è passata. Da oggi ognuno dormirá nella sua stanza…mamma dormirá con papà e tu dormirai con Federico!”. Si è illuminato quando ha visto che spostavamo la culla vicino al suo letto…Fede invece, eccitato ed incuriosito correva da una stanza all’altra per cercare di capire perchè fosse stato sfrattato in quel modo brusco, definitivo e senza nessun preavviso daila stanza dei suoi genitori.
Inutile dire che sento un vuoto dentro, ma che la notte riposo da Dio…inutile dire che il pavimento affianco al mio letto, dopo 4 anni di occupazione abusiva, mi sembra uno spazio infinito che ancora non ho il coraggio di riempire con qualcos’altro…inutile dire che Federico sin dalla prima sera si è addormentato tranquillamente per svegliersi direttamente la mattina per andare all’asilo…inutile dire che verso le due di notte sento il rumore dei suoi talloni nudi, ma che la veritá è che non vedo l’ora che si venga ad infilare sotto al piumone con me…

Ci sono dei vuoti che, per quanto tu possa cercare di riempirli, resteranno tali per sempre. Il vuoto del loro respiro nel mio, del loro odore sulle mie coperte, del loro calore sul mio corpo…sono incolmabili.

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