IN UN MONDO A RIGHE – PAOLA RICCIO

Le cose capitano. E capita che a volte le emozioni vengano a cercarti per coccolarti il cuore.

Questo libro è arrivato ieri pomeriggio a casa mia, con una bella dedica in prima pagina:

“A Dxxx e Cxxx,
perché conoscono il senso
dell’amore, della famiglia
ed il peso della vita che
può essere vissuta con leggerezza
e con passione.
Paola”

Un regalo prezioso perchè ricevuto da una zia a me estremamente cara. Una donna forte, determinata, intelligente, bella, colta, raffinata, simpatica, brillante, coraggiosa. Una di quelle persone che non restano mai in superficie, ma entrano nelle cose e scavano a fondo, fino a rintracciare le radici altrui e prendersene cura.

Già la sera, ho tentato un primo timido approccio, quando mi sono messa a letto con i bambini, ma dopo svariate richieste “mamma ho sete, mamma devo fare pipì, mamma Ale mi fa male, mamma metti un altro cartone, mamma non ho sonno, mamma mi devo soffiare il naso…” ho chiuso il libro e ho rimandato la lettura di un’oretta, per gustarne il sapore senza interruzioni.

Una volta addormentati, ho acceso una sigaretta, ho aperto la copertina e mi sono tuffata ed immersa nel mondo di Paola, in quello che sarebbe dovuto essere un breve racconto circoscritto ad un periodo storico preciso, ed invece è diventato un libro di 100 pagine che racconta la storia di una famiglia intera, di 4 sorelle e 2 genitori, le cui vite hanno ruotato in sincronia, per oltre mezzo secolo, intorno ad un unico nucleo centrale, protagonista incontrastato del racconto, il fratello disabile Rolando.

Era da tanto che non leggevo un libro con tanta voracità. Gustare una pagina e già desiderare di scoprire cosa narra la successiva, e poi ancora, e ancora, fino a fare le ore piccole…fino a rimandare l’appuntamento di lavoro di stamattina per finirlo, impregnata di sentimenti nuovi. Sorridere, incuriosirmi, incupirmi, parola dopo parola, in un crescendo emotivo intenso ed entusiasmante. La storia di un microcosmo, da cui sono nati altri microcosmi che si appartenevano ed in qualche modo dipendevano l’uno dall’altro. Il loro principio e la loro distruzione.

Sarà che l’ho conosciuto Rolando e fa parte dei ricordi della mia infanzia…sarà che ho conosciuto tutta la loro famiglia…sarà che conosco lei, Paola, e la adoro, ma addentrarmi nel suo passato, con tanta nuda semplicità, senza fronzoli e senza barriere, e scoprire cosa l’ha fatta diventare la persona di oggi, è stato incredibile…riuscire ad incasellare le sue mille sfumature di donna, grazie ai racconti della sua vita, è stato un modo per conoscerla ed amarla ancora di più. La mia zia guerriera.

Ed ho pianto, mentre leggevo le ultime pagine. Ed ho pianto quando sono corsa su da lei ad abbracciarla e a ringraziarla. Ho pianto per quell’uomo, che nonostante ne fosse assolutamente inconsapevole, è stato perno d’amore, centro gravitazionale di tutte le persone che gli hanno vissuto accanto.

Ciao Ciccio, che il mio abbraccio ti arrivi fin lassù.

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