ASILO NIDO: INSERIMENTO E RASSEGNAZIONE

YES I DO - SCUOLA MATERNA PARITARIA BILINGUE

Siamo tornati dalle ferie l’altro ieri sera. Alessandro si è addormentato in macchina, a dieci minuti da casa, Federico “Duracell”, ipereccitato, ha resistito sveglio. Inutile dire che non si è addormentato subito perchè il fatto di essere tornato a casa gli ha messo addosso una inquietante eccitazione.
Ho trascorso la giornata di ieri a disfare le valigie di tutta la famiglia, a fare lavatrici ed ovviamente a pulire tutto, a cucinare e ad accudire i nani. Senza la stanchezza delle ore trascorse in spiaggia e dell’ammuina che regnava sovrana nella casa al mare, in cui eravamo in tredici a vivere come nel Grande Fratello, i bimbi non sapevano come sfogare la loro esuberanza. Soprattutto il piccolo, sembrava indemoniato. Ha aperto tutti i mobili e buttato a terra la qualunque, ha aperto cassetti, chiudendosi puntualmente le dita dentro, ha salito e sceso l’unico gradino che abbiamo centinaia di volte, ha toccato tutti i giochi del fratello rendendo la stanzetta un campo minato, ha rotto due barattoli di omogeneizzati, ha dato capocciate contro ogni spigolo possibile ed ha pianto come se lo stessi torturando ogni volta che ho provato a metterlo nel box o nel seggiolone. Insomma, la giornata di ieri è stata un vero delirio.
Stamattina ha riaperto l’asilo. Come ogni inizio che si rispetti, alle 7;30 ha suonato la sveglia, ma noi ci siamo svegliati alle 8:45 con un tuono che pareva che stesse crollando il palazzo…ovviamente sono saltati tutti i buoni propositi di iniziare con il piede giusto e, come sempre, siamo arrivati a scuola con un netto ritardo sulla tabella di marcia. Ale ha ritrovato alcuni dei suoi compagni ed è corso a giocare, ma io, perplessa, dopo 10 minuti di convenevoli con le mamme che facevano l’inserimento, sono fuggita con Federico in braccio in direzione casa. La scena era agghiacciante…da fuori sembrava tutto tranquillo, ma una volta aperta la porta è stato il delirio…piangevano tutti, Quasi quasi anche le mamme ed i papà. Anche Alessandro mi ha guardato come a dire “mammì ma che sta succedendo?”.
Non ho avuto il coraggio di “inserire” Federico negli “inserimenti” altrui. Aspetto qualche giorno, aspetto che i bimbi si rassegnino all’idea di trascorrere lì le loro giornate. Aspetto che le mamme si abituino al fatto di lasciare i loro figli urlanti in un luogo che non è casa loro. E, soprattutto, aspetto che mi venga un bell’esaurimento nervoso così da entrare definitivamente nell’ottica che  Federico in casa non si può più tenere.
Meglio l’asilo oggi che un Prozac domani.
A tutte le mamme che vivono l’esperienza dei primi giorni al Nido…in bocca al lupo!

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