RIFLESSIONI

E tu, che non te lo meriti, subisci sempre le mie risposte e i miei atteggiamenti peggiori. E quando te ne vai, col tuo solito sorriso accondiscendente e comprensivo, io mi sento di morire. Lasci, dietro i tuoi passi rumorosi, matasse di sensi di colpa da sbrogliare in una disperata solitudine.
Vai via, forse dispiaciuta, forse avvilita, forse solo allibita di fronte ai miei modi di fare scontrosi ed ingiustificati. E mi dispiace molto sai? Anche se poi, lì per lì, non so tener a freno la lingua, se non so gestire il mio fottutissimo autocontrollo, se mi rendo conto, già quando le parole escono a valanghe dalla mia bocca, che sto esagerando. E' che forse, quando abbiamo la certezza che qualcuno ci ama incondizionatamente, il nostro egoismo si sente in qualche modo autorizzato ad approfittarne, si sente libero di essere se stesso.
Ogni volta che  te ne vai a me viene da piangere. Ma ogni volta che sei qui, con quei cazzo di foglietti pieni di cose scritte, di appunti, di appuntamenti, di informazioni, di cose da dire, da fare, da ricordarsi e mi bombardi di messaggi, spesso anche inutili, vado in tilt, mi fai venire l'ansia…e l'impulsività prende il sopravvento, il bisogno di spegnere il cervello, di trascorrere un momento di tranquillità con te, di scambiare due chiacchiere rilassate senza dover per forza parlare di problemi, il bisogno di sentirmi compresa, accudita, coccolata.
E' un periodo di cambiamenti forti. La mia vita sta per essere stravolta da eventi unici. Vorrei avere la capacità di saper gestire tutto, ma più passa il tempo e più mi rendo conto di non esserne in grado. Quando  una vita è vissuta sempre in funzione delle priorità, è difficile all'improvviso smettere di essere esclusivi e riuscire a fare 1000 cose contemporaneamente. Il rischio è quello di banalizzare gli eventi e di risultare superficiale.
Vorrei avere la pazienza di prima nei confronti dei nonni, ma la loro vecchiaia e la loro assenza mentale per me in questo momento sono delle insopportabili sconfitte…vorrei ancora prenderli per mano e riempirgli la fronte di carezze e baci, vorrei ancora sedere nel loro soggiorno e parlargli per ore, ma l'impulso di amarli come prima mi si blocca in gola, in pianti trattenuti. E non resisto di fronte all'ineluttabile corso che stanno prendendo le loro vite.
Vorrei avere la grinta e l'entusiasmo di due anni fa, quando ho aperto lo studio e quando credevo di poter conquistare il mondo con le mie forze. Oggi mi guardo intorno e vedo solo tempo e soldi investiti in un'attività che non mi ha restituito nulla. E per quanto la voglia di farcela sia ancora dietro l'angolo che mi fa l'occhiolino, mi rendo conto di vivere nei confronti del lavoro un distacco che non mi condurrà a nulla, se non al disfacimento più totale.
E vorrei avere la certezza di poter crescere mio figlio senza fargli mancare nulla, ma la precarietà economica in cui viviamo mi condiziona, impedendomi di affrontare tutto ciò che verrà con la giusta serenità.
E vorrei poterti aiutare in questo tuo momento di difficoltà…e vorrei che lui fosse presente in questo mio periodo di cambiamenti…e vorrei che le cose andassero diversamente per tutti.

La notte, da qualche giorno, mi sveglio e resto per ore a guardare il soffitto con la testa intasata di pensieri. Alessandro mi tiene compagnia con calcetti e stiracchiamenti.  Vorrei dovermi concentrare solo su di lui, sulla mia maternità, sul nostro percorso insieme…ma la mia vita è una ragnatela troppo fitta per essere sbrogliata e mi perdo sui fili delle vite altrui…perdendo, a volte, di vista la mia.
 

5 pensieri riguardo “RIFLESSIONI

  1. loro sono fatte per questo, non lo sai??? ci viene facile sfogare con loro tutta la nostra rabbia, quasi come se inconsciamente volessimo "incolparle" di non averci preparato abbastanza a questo, troppo spesso, difficile mondo…però il bello sai qual'è? che stanno sempre lì,sono brave a schivare i nostri colpi perchè cia amano incondizionatamente, per noi ci sono sempre…come tu adesso stai imparando ad esserci per Alessandro, per questo senti  incombente il peso delle responsabilità, sei una madre……..

    N

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