MAMME SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

E’ inutile che gli uomini, le nostre mamme, la televisione e i social network si impegnino a volerci convincere che fare la mamma è il lavoro più facile, bello e naturale del mondo…noi mamme conosciamo la verità, ovvero STICAZZI!
E’ naturale, non ci sono dubbi! Non potresti non amare quell’esserino indifeso e tenerissimo, partorito dal tuo ventre, quel cucciolo che ti è cresciuto dentro per 9 mesi e che ha bisogno di te per nutrirsi e per sopravvivere…ma è difficile, difficilissimo! Soprattutto quando il cucciolo inizia a cresere e ad esigere attenzioni, a monopolizzare il tuo tempo e la tua vita, quando si aggrappa a te come una cozza allo scoglio e non ti molla nemmeno per farti fare la pipì…e non ti lascia cucinare, pulire la casa, lavarti…e poi ti ritrovi alle 7 di sera che il papino serafico torna e, trovandoti ancora in pigiama, ha anche il barbaro coraggio di dire “ma scusa, che hai fatto tutto il giorno? non ti sei ancora lavata? non hai cucinato? non hai fatto il letto?”…”oh, amore mio, se questo diavolo dormisse almeno un’ora, forse….”!
E no, amiche mie, decisamente non si tratta di egoismo, di incapacità genitoriale o di avere grilli per la testa…Si tratta, piuttosto, di avere a che fare con dei nani indemoniati che un attimo prima ti chiamano mammina mia e ti riempiono il volto di baci d’amore, facendoti sciogliere come un gelato al sole, e un istante dopo te li ritrovi a terra che si strappano i capelli, urlando a squarciagola, perchè gli hai vietato di bere il detersivo per i piatti o gli hai gentilmente detto che non può usare il coltello per tagliare il pane come pista delle macchinine. E loro stanno lì, con una resistenza che nemmeno l’esorcista ci può, a dimenarsi e a strillare anche per ore, giorni interi, mesi…
E tu non ce la fai…no, proprio non ce la puoi fare. Soprattutto quando sei con lui 24 ore al giorno perchè nemmeno la pietà di tua mamma o di tua suocera ti vengono in soccorso, quando la febbre, i muchi e il maltempo vi intrappolano in casa senza vie di fuga, quando le giornate sono tutte uguali e, dopo aver fatto le costruzioni, i biscotti, la plastichina, le macchinine, la pappa, i cartoni animati, il triciclo, la cacca, il bagnetto, eccetera eccetera…non ti da nemmeno la possibilità di stare 2 minuti al telefono perchè reclama la tua attenzione piantando una grana che Dio solo lo sa…
E allora fanculo gli uomini, fanculo le mamme del mulino bianco, fanculo le pubblicità dove tutto sembra perfetto, fanculo le nostre bisnonne che facevano 10 figli e fanculo a mamma Pig che non si incazza nemmeno quando quei due si inchiavicano nel fango e sporcano tutta la casa.
Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età. Le mamme “avanzate” assicurano che più crescono e più aumentano i problemi…in effetti, guardando le mie giornate di oggi, mi sembra un sogno quando mio figlio appena nato mangiava, dormiva e voleva stare tutto il giorno accucciolettato in braccio a me (fortunatamente non ha mai sofferto di coliche, altrimenti…), anche se allora mi sembravano interminabili quelle ore intere trascorse con la zizza in bocca e quelle cacche a spruzzo che lo sporcavano fin sopra i capelli. Poi c’è stata la fase dei “pericoli”, da quando ha iniziato a gattonare, a mettersi tutto in bocca, ad arrampicarsi dappertutto, a tirarsi le cose addosso, a camminare…poi quella dei capricci (che durerà ancora per molto)…poi quella dell’asilo in cui sono più i giorni che sta a casa malato che quelli che trascorre lì a divertirsi…però quando sta lì che goduria!!
E’ qui che scatta, o almeno dovrebbe scattare, la solidarietà “tra mamme“…da stamattina ne ho sentite varie…
– sto sveglia dalle 5:30 del mattino perchè mia figlia (2 anni e mezzo) si è svegliata e ha voluto un piatto di pasta, un panino col prosciutto e non si è voluta più addormentare…siamo in casa da giorni con la febbre alta ed io alle 7:40 sono fugita lasciandola al padre con la scusa che dovevo correre a lavorare!
– sono intrappolata in casa da giorni (non si contano più) e con il grande (3 anni) che sta incazzato nero e da botte a destra e a manca e il piccolo (1 anno e mezzo)  che strilla, strilla, strillaaaaaaa a meno che non ti dedichi completamente a lui
– sono sfinita, non dormo da mesi…mai…di giorno se lui (6 mesi) si appisola approfitto per rassettare e di notte è un continuo svegliati, alzati, fallo addormentare, cerca di addormentarti, cazzo si è svegliato di nuovo, riprendilo…blablabla
– sono sfinita, questo allattamento naturale mi devasta (1 mese e mezzo)
Insomma…chi la vuole cotta, chi la vuole cruda, chi la vuole nel piatto e chi la vuole in mano…fare la mamma, per quanto sia meraviglioso, per quanto sia gratificante, per quanto sia un miracolo, per quanto sia magico…è difficile, pesante, snervante…ed è inevitabilmente sbagliato.
Col tempo scoprirai che qualsiasi scelta hai fatto, guarda un po’, era proprio quella sbagliata, perchè se mollerai tutto per dedicarti ai tuoi figli, non avendo valvole di sfogo rischierai di avere un esaurimento nervoso diventando a tratti una mamma isterica, se continuerai a lavorare a tempo pieno sarai devastata dai sensi di colpa per non averlo cresciuto, se avrai il culo di avere nonni disponibili, che te lo tengono mentre tu lavori, rischierai che i tuoi figli un domani ascolteranno più loro che te.
Mamme, rassegnamoci…non c’è una soluzione universale che vada bene per tutte. Ognuna di noi deve trovare la forza dentro di sè per fare ciò che più sente giusto per se stessa e per i suoi figli. Ma almeno, cazzo, diamoci la mano, e cerchiamo di sostenerci a vicenda. Tra una risata, uno sfogo, uno sclero, un caffè e un urlo, confrontiamoci tra di noi e sorridiamo alla vita…perchè i nostri figli sono meravigliosi e sono il dono più grande che avremmo mai potuto ricevere!

C’è un gruppo “segreto” su facebook, che è diventato una specie di forum in cui le mamme si sfogano e chiedono consigli su come sopravvivere ai loro nani. No, scherzo! Non si parla di sopravvivenza, ma di “mamme e nani” in ogni salsa possibile. Se vi fa piacere partecipare, fate la richiesta di iscrizione e sarò felice di approvarla.

MAMME SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

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