IL DIO DENARO

Mi guardo intorno e sento di essere risucchiata nel vortice della sporcizia.
Quella interiore.
Viviamo in un mondo marcio che puzza di piscio e vomito, 
osservati da avvoltoi con ali d’angelo,
che dall’alto del loro cielo pittato d’oro,
aspettano, con la bava alla bocca, la nostra carcassa. 
Affrontiamo la nostra vita, credendo in virtuosi principi,
ignorando che siano contaminati dalla corruzione e dall’avidità altrui.
E siamo in balìa di un vento putrido,
intrappolati nel limbo dell’impossibilità di cambiare le cose.
Hanno venduto le nostre illusioni al miglior acquirente,
mettendo all’asta virtù ed etica, sul banco diabolico del dio denaro.
Hanno fustellato e confezionato le emozioni,
in scatole personalizzate con colori sgargianti e marchi accattivanti,
per convincerci che tutto ha un prezzo.
Anche l’amore.
Anche il rispetto.
Anche la morale.
Viviamo in un mondo in cui le persone vengono misurate in base al loro potere,
e le cose valutate in base al loro prezzo.
In una realtà in cui un diamante vale più dell’amore
ed i soldi valgono più della propria dignità.
In un mondo in cui tutto è in vendità…
il proprio corpo, il proprio cuore, la propria anima.
Disgustata,
mi confino violentemente in me stessa.
E chiudo gli occhi,
per non guardare più questo orrore al limite della decenza.
Da tempo ho smesso di credere che esistano cose genuine.
Che lo sforzo personale venga riconosciuto e premiato.
Disillusa,
osservo quanto gli altri si stiano lasciando contaminare dalle dinamiche perverse di questo sfacelo,
cercando di infondere in mio figlio i valori dell’onestà, della giustizia, del sacrificio, della lealtà, dell’amore.
Mi allontano dalla vita altrui,
che corre freneticamente la sua maratona del successo personale,
e mi rinchiudo nella mia quotidianità semplice,
fatta di gesti e di emozioni da condividere intorno ad una tavola imbastita.

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