AMNIOCENTESI SECONDO CAPITOLO

Ciao piccoli miei, ieri ho fatto l’amniocentesi e, a differenza dell’altra volta, mi ha fatto male. L’ago ha incontrato resistenza nel punto in cui avevo la cicatrice del cesareo, dove la pelle era diventata più dura, ed ha deviato il suo percorso…ho sentito una fitta indescrivibile ed ho avuto paura. Fortunatamente è andato tutto bene, il dottore ha prelevato il liquido e mi ha detto di stare un paio di giorni a riposo, senza fare alcuno sforzo. Da qui l’esigenza di trasferirci a casa di NONNA SEGLIA in modo da poter stare lei con Ale ed io in un’altra stanza confinata a letto.
Giornata strana, lenta come da 2 anni non avveniva, fatta di riflessioni profonde, di silenzi, di noia, di ansie. Ti ho sentito muoverti, piccolo/a mio/a…le bollicine nella pancia mi hanno tenuto compagnia, mentre sentivo Ale giocare con Nonna e Papà e raccontare una infinità di cose con la sua inimitabile “lingua lunga”!
Per la prima volta io e Ale non abbiamo dormito insieme ed ho capito quanto sono legata a lui in modo carnale, fisico. Mi giravo e mi rigiravo nel letto in cerca del suo odore, del suo respiro, della sua voce. Ed anche se ho dormito profondamente come non succedeva da tempo, mi è mancato come non avrei mai creduto…quando si è addormentato sono andata a dargli il bacino della buonanotte, la sua pelle liscia, accaldata, il suo respiro pesante (ancora raffreddato)…quasi mi veniva da piangere.
Si, lo so, amori miei, sono patologica.

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